Quando oltrepassiamo quella linea sottile che ci separa dall’altro? Quando con gli occhi si guarda oltre e lo sguardo sprofonda nell’infinito cogliendo la grandezza di ciò che si ha di fronte? Contenere ed arginare parole ed emozioni, che il corpo a suo modo esprime e svela, nel tentativo assurdo di non mostrare ciò che in quel momento può essere letto fra le righe.
Rimanere al di qua del ruolo che concerne, nella presenza, all’incontro. Innalzare la frequenza del momento e viverlo su un altro frattale nell’illusione che collassi e si compia.
Sonia Lunardi