Raccontalo al mare il tuo dolore,
urlala al mare la tua rabbia,
così che si disperda nella sferzata del vento che, lottando con l’onda, la trasforma in schiuma che si adagia sulla battigia, lasciando che ogni granello di sabbia ritrovi il suo posto e, nel ritrarsi, la stessa onda sia motivo di quiete, permetta al passo successivo di proseguire costante e lasciare impronte nuove…mentre da dietro ciò che è già stato svanisce.

Sonia Lunardi