Ho sentito il grido delle Gargoyle unirsi a quello di padri che riemergono dalla polvere e cercano invano il volto dei propri figli, l’ho sentito soffocato nella gola delle madri che si piegano dal dolore nell’illusione di un sogno, l’ho ascoltato nel vento che spazza via ogni cosa, nel frastuono delle onde del mare che sgretolano la costa, l’ho sentito tuonare nell’acqua che inonda una terra arsa da sempre dal sole.

Come un’eco lontano di chi non ha voce ma ha trovato la forza di battere i piedi per terra e la zolla ha iniziato a tremare, l’ho visto vivo negli occhi di un bimbo che si lascia andare alla vita e non fa differenza, nell’urlo disperato di chi viene strappato via, nelle fronde degli alberi senza linfa, sulle sponde del fiume che continua a scorrere inesorabile come il tempo… Per poi perdersi in un silenzio assordante nel tentativo di essere riconosciuto.

E tutto è avvenuto in un attimo… E’ già stato, lontano rimbalza quell’eco, là dove teoria e frastuono si mescolano. Ed è l’alba, di nuovo.

Sonia Lunardi