Il ritmo lento delle note si infrange come l’onda sullo scoglio…
Quasi a chiedere incessantemente udienza. E non c’è niente che plachi, niente che riempia, niente che trattenga. Solo il ritmo lento che, nota dopo nota, s’insinua diventando flusso di sangue tiepido nelle vene…

Fino a raggiungere il cuore che si riscalda e per qualche attimo vive ancora. Poi di uovo niente e il rumore dell’onda che ancora si infrange, di nuovo. Tutto e niente… Sei.

Sonia Lunardi