E’ la fame che non si placa, vorace si muove, latente ed effimera inganno delle fauci.
Come un’ombra si sposta, striscia, cauta, all’osservazione più profonda sfugge.
Una nenia lontana fa eco a tutto questo, è la trappola della grande madre che fagocita i propri figli e se ne nutre implacabile.
Sempre più spesso ci immoliamo a quelle fauci che il tempo trasforma e muta nel disegno di chi, ignaro, amando vi cade.

Sonia Lunardi