Con quanta facilità perdiamo il concetto del presente che, nell’illusione di un tempo che ha tempo, non ci fa godere dell’attimo ma ci racchiude in quel meccanismo, fatale all’esperienza massima del piacere.

Ne perdiamo i contorni e i sapori rimanendo vittime di ingranaggi apparentemente eterni e soddisfacenti ma che si discostano di gran lunga da ciò che è stato in quell’attimo.

Come zombi vaghiamo lasciando che la pelle si laceri nel ricordo, proseguiamo inventando la scena successiva che si adegua al copione… Perché siamo fatti di tutto e di niente e a noi è dato di misurarne il peso, sempre.

Sonia Lunardi